Abstract [It]: L’articolo analizza la sentenza n. 46 del 2024, con cui la Corte costituzionale ha dichiarato illegittimo il minimo edittale di pena detentiva, pari a due anni, comminato per il reato di appropriazione indebita. Il presente contributo, più che interrogarsi sugli stretti profili di merito della decisione, intende porre l’attenzione sull’iter argomentativo che ha condotto il Collegio ad accogliere la questione sollevata, e sulle sue (ipotizzate) ricadute nella scelta della tecnica decisoria in concreto adottata.
Abstract [En]: This article analyses judgement No. 46 of 2024, by which the Italian Constitutional Court declared unconstitutional the minimum penalty of imprisonment, equal to two years, prescribed by law for the crime of embezzlement. This essay intends to focus on the argumentation produced by the Court, and on its (hypothesized) consequences on the choice of the decisional technique adopted in the present case, rather than on the matter of the decision.
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SOMMARIO: 1. Premessa. – 2. I termini della questione … – 3. … ed il suo esito. – 4. Il percorso argomentativo: la (pericolosa) invocazione della motivazione legislativa. – 5. La tecnica decisoria: dietro la maschera della mera ablazione (ri)emerge la sostituzione. – 6. Conclusioni.