Augusto Minzolini, Senatore della Repubblica eletto nella XVII° Legislatura, è stato direttore del Tg1, tra i mesi di luglio 2009 e novembre 2010. A seguito delle indagini condotte dalla Procura della Repubblica di Roma, gli veniva addebitato un uso illegittimo della carta di credito messagli a disposizione dall’Azienda pubblica Rai e rinviato a giudizio per il reato di peculato continuato, con l’accusa di aver distratto la disponibilità economica presente sulla carta di credito per spese di natura personale non riconducibili, quindi, alla sua attività di direttore del telegiornale della ‘rete ammiraglia’. A seguito della celebrazione del Iº grado del processo dinanzi al Tribunale di Roma, il Minzolini veniva assolto con sentenza n. 3014/2013.
La sentenza di prime cure, impugnata, veniva riformata dalla Corte d’Appello della Capitale la quale, con pronuncia n. 7436/2014, condannava il Senatore alla pena di anni due e mesi sei di reclusione, riconoscendolo colpevole del reato di peculato continuato. La pena principale veniva ‘integrata’ da quella accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici sempre per il periodo di due anni e sei mesi. Tale statuizione veniva confermata dalla sentenza n. 1511/2016 della Suprema Corte di Cassazione, facendo passare in giudicato la condanna per la fattispecie delittuosa del reato di peculato continuato. […]
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