l Moro costituente sono stati dedicati studi fondamentali. Solo qualche nome: Ugo De Siervo, Roberto Ruffilli, Leopoldo Elia, Nicola Antonetti, Aldo Loiodice e Pino Pisicchio, Maria Serena Piretti, Renato Balduzzi. Cercherò di evitare pertanto di ripercorrere le loro strade e di concentrarmi, dopo una breve introduzione sul rapporto tra Moro e la Sapienza, su due punti: a) quelli che mi paiono i caratteri di fondo del Moro costituente, e b) il rapporto che vi è tra di essi e l’attività svolta da Moro in quella sede.
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Naturalmente, quando Moro divenne costituente non era professore della Sapienza. Vi sarebbe arrivato molti anni dopo, trasferito a Roma da Bari a partire dal 1° novembre 1963 e collocato sulla cattedra di Istituzioni di diritto e procedura penale della Facoltà di Scienze Politiche. E a Bari la carriera universitaria di Moro si era essenzialmente svolta: a Bari, il 19 novembre 1938, sei giorni dopo la laurea con «proposta di stampa» della tesi, era stato nominato dal suo maestro, Biagio Petrocelli, assistente volontario della cattedra di diritto penale della Facoltà di Giurisprudenza; a Bari, dall’autunno 1940 aveva cominciato a insegnare Filosofia del Diritto, incarico che avrebbe tenuto fino al 1963; a Bari, dall’autunno 1942 all’anno accademico 1945-1946, sarebbe stato anche supplente di diritto penale in sostituzione di Giovanni Leone; a Bari avrebbe insegnato, per anni alterni, Storia e politica coloniale e nel 1942-1943 Storia delle dottrine politiche; dai suoi studi baresi erano nate le sue due monografie penalistiche del 1939 e del 1942 che gli avrebbero fatto ottenere la libera docenza in diritto penale; dai corsi all’università di Bari nacquero le dispense di filosofia del diritto sullo stato (1943) e sul diritto (1945) e i corsi; e in cattedra sarebbe […]