Sono molto lieta di presentare il libro di Sandro Guerrieri, che mi ha molto interessato per quanto concerne sia l’oggetto dello studio, sia la metodologia adottata. Come giustamente scrive nell’introduzione del suo volume, le dinamiche istituzionali e costituzionali dell’Europa sono state trattate con riferimento principalmente alle politiche governative, che sono quelle più si evidenziano anche agli occhi dell’opinione pubblica1. Invece, molto intelligentemente, e a mio parere anche acutamente, Sandro Guerrieri ha preferito privilegiare le dinamiche inerenti alla storia delle istituzioni parlamentari europee.
In particolare ha usato una metodologia che ha consentito di mettere in luce come, nella storia del vecchio continente, le istituzioni parlamentari abbiano sempre cercato di emergere e di farsi ascoltare dall’esecutivo, fin dalle loro origini medievali che abbiamo studiato grazie all’eredità lasciataci da Antonio Marongiu2. Il volume di Sandro Guerrieri fa riferimento al periodo 1952-1958 e mette in risalto l’attività, anche continua e coraggiosa, di taluni componenti di quella che fu la prima Assemblea comunitaria, l’Assemblea Comune della CECA. Le limitate funzioni di tale Assemblea non impedirono ad alcune di queste personalità (più avanti citerò qualche nome) di promuovere il più possibile le sue competenze di controllo e la sua capacità di iniziativa, dialogando ma a volte anche scontrandosi a questo riguardo con l’esecutivo comunitario, […]