Questo Convegno unisce due anniversari: il 70° dell’Assemblea Costituente e l’80° del trasferimento dello Studium Urbis nella nuova sede. I lavori dello stesso hanno confermato il ruolo rilevante fornito dai singoli e dalle strutture dell’Università romana nella preparazione e nella implementazione dei lavori della Assemblea costituente, nell’ambito di una continuità di ruolo che si era consolidata nel tempo. Le relazioni di Ugo De Siervo e di Paolo Pombeni hanno permesso di inquadrare ed attualizzare i profili generali, mentre le analisi specifiche si sono concentrate sul contributo dei singoli protagonisti dei lavori prima, durante e dopo i lavori dell’Assemblea costituente nell’ambito di una dinamica in cui gli elementi di continuità e rottura sono fortemente connessi.
Nel periodo successivo al 1870 e per circa un secolo l’Università di Roma fu, infatti, da un lato un luogo importante di produzione ed attrazione della classe dirigente nazionale, dall’altro un punto di equilibrio tra mondo accademico, espressione della classe dirigente, e ceto politico. Simili caratteristiche, presenti sia nello Stato liberale oligarchico, sia in quello di massa (democratico e non) si sono indebolite con la crisi degli anni ’70 del secolo scorso e poi sono venute progressivamente a cadere dopo il 1980, nel momento della esplosione di massa delle iscrizioni e dell’incapacità di controllare e riformare il settore dell’istruzione superiore.
Dopo il 1968 l’università romana divenne, anche simbolicamente, il luogo della crisi sociale e politica sistemica. I casi Moro (1978) e Bachelet (1980) contribuirono infatti al riconoscimento dell’impotenza del politico di riformare il settore universitario e indussero con il DPR 382/1980 a scindere il legame tra ceto politico e università pubbliche, rapporto che si era stabilito progressivamente e che nei primi sessanta anni del secolo XX era divenuto strettissimo. Non è – dunque- un caso che proprio nel 1980 sia stato attribuito allo Studium urbis il nuovo nome di Università La Sapienza di Roma, poi affiancato dal 2006 dal logo Sapienza Università di Roma. La istituzione, da un lato, delle Università di Tor Vergata (1982) e di Roma Tre (1992) e la nascita di un attivo settore di università private attesta dunque trasformazione dello Studium Urbis da università nazionale ad uno dei componenti, certo il più rilevante, del sistema universitario romano.Ed è su questo schema che la tavola rotonda finale si è concentrata sul tema “classe dirigente e procedimento costituente”. Il tema sottoposto ai relatori è non soltanto quello relativo alla valutazione del contributo dello Studium Urbis al procedimento costituente nel periodo costituzionale transitorio e provvisorio 1944-1947, ma anche una riflessione sul cambiamento dei luoghi e dei soggetti capaci di produrre classe dirigente. Le trasformazioni di questo settantennio sembrano suggerire che se vi dovesse essere un nuovo processo costituente in questo La Sapienza non eserciterebbe più quel ruolo che lo Studium Urbis ebbe la possibilità di esprimere. […]