Mana oramai meno di un anno al 29 marzo 2019, giorno in cui il Regno Unito uscirà dall’Unione europea e, mentre è iniziato il conto alla rovescia, il clima appare ancora segnato da profonda incertezza. Un’incertezza che non riguarda solo il contenuto dell’accordo che il Paese riuscirà a raggiungere con l’Europa, ma che si estende anche alle modalità di “rimpatrio” della normativa europea e della futura ripartizione di competenze tra centro e periferia. Nel mese di marzo Unione europea e Regno Unito hanno fissato al 31 dicembre 2020 la fine del periodo di transizione post Brexit, periodo necessario non solo per definire la natura dei rapporti futuri tra il Paese e l’Europa, ma anche per abituarsi gradualmente alla nuova realtà politica ed economica. Durante tale fase il Regno Unito continuerà a rimanere all’interno del mercato unico e ad essere soggetto alla normativa europea, pur non potendo contribuire più alla sua formazione. Il Regno potrà stipulare accordi commerciali con i Paesi terzi, accordi che però entreranno in vigore solo alla fine del periodo di transizione. L’accordo di marzo rappresenta un importante passo avanti nel cammino delle trattative, ma la strada che resta da percorrere è ancora lunga e particolarmente insidiosa soprattutto perché resta da definire la questione del confine nord irlandese. I negoziati con l’Europa non costituiscono l’unico problema che sta affrontando il Governo minoritario guidato dalla May, dato che l’uscita dall’Unione comporta necessariamente l’approvazione di diversi atti in grado di garantire che tale passaggio avvenga senza creare vuoti normativi od incertezza del diritto.
La complessità dell’interazione dei diversi sistemi giuridici rende, infatti, molto complesso uscire dall’Europa. Peraltro, a motivo della coincidenza tra le materie europee e quelle devolute, il “rimpatrio” delle competenze dovrà essere articolato tra centro e periferia, in armonia con l’assetto devolutivo asimmetrico presente nel Regno. Questo primo quadrimestre del 2018 è stato caratterizzato dall’esame del principale disegno di legge sulla Brexit, l’European Union (Withdrawal) Bill, da parte della Camera dei Lords, con esiti che possono dirsi emblematici del difficile rapporto tra Camera alta ed esecutivo. Obiettivo del bill è l’abrogazione dell’European Communities Act 1972 […]