Il secondo quadrimestre dell’anno si è aperto il 7 maggio, con la solenne cerimonia di giuramento del neoeletto Presidente e con l’insediamento del nuovo Governo, formatosi tra l’8 e il 18 maggio, ed è proseguito con i grandi eventi svoltisi nell’ambito del Campionato mondiale di calcio ospitato quest’anno proprio dalla Russia. Il Mondiale, momento di grande gioia e di orgoglio per i russi, la cui organizzazione è stata valutata come “perfetta”1, ha fatto da ‘sottofondo’ all’annuncio della riforma del sistema pensionistico russo. Il 14 giugno, nel giorno di apertura della Coppa del mondo, il primo ministro Dmitrij Medvedev in una riunione di Governo ha annunciato l’aumento dell’IVA e dell’età pensionabile. Alcuni commentatori politici si sono chiesti se si sia trattato di una mossa programmata? Infatti, la decisione “impopolare” è stata annunciata in concomitanza del grande avvenimento sportivo nel Paese e soltanto dopo la chiusura della campagna presidenziale. Quindi, oltre le modifiche che riguardano i requisiti di accesso alle pensioni – che di per sé hanno provocato le ire dei cittadini russi – anche le modalità dell’annuncio della riforma e la repentinità di tale decisione sono stati ulteriori motivi che hanno portato malcontento tra la popolazione.
I più attenti commentatori politici hanno immediatamente ricordato che lo stesso Presidente Putin si era espresso in precedenza in modo negativo sull’innalzamento dell’età di pensionamento2. Il 7 giugno, durante la “linea diretta” con il Presidente, Putin, rispondendo alla domanda sulla probabile riforma, si era limitato ad una cauta dichiarazione: “Ho sempre considerato e continuo a considerare con la massima attenzione e prudenza l’idea dell’innalzamento dell’età di pensionamento”. Malgrado tutti i tentativi del Presidente di distanziarsi dalla decisione, facendosi scudo del premier Dmitrij Medvedev, e della tattica delle autorità russe di distogliere l’attenzione dalla riforma, l’innalzamento dell’età di pensionamento ha provocato forti malumori nella società russa. Secondo l’indagine condotta da Levada nella seconda metà di giugno, l’89-90% degli intervistati non approvava la proposta di legge introdotta dal Governo3. Di conseguenza, si è registrato un calo nell’indice di gradimento del Presidente Putin fino ai livelli pre-Crimea del 2013. Infatti, il 29 giugno, l’agenzia di stato VTsIOM ha pubblicato uno studio da cui emergeva che il tasso di approvazione del Presidente russo era sceso in una settimana (fra l’11 e il 18 giugno) dal 76,5% al 63,4%4. […]