STATI UNITI: Giulia Aravantinou Leonidi, Le elezioni di midterm negli Stati Uniti all’epoca di Trump

Le elezioni di midterm del 6 novembre  con le quali si è provveduto al rinnovo totale dei membri della Camera dei Rappresentanti, di un terzo dei membri del Senato, all’elezione dei Governatori di diversi Stati e al rinnovo dei legislativi statali sono state considerate un referendum su Donald Trump. In realtà, il tema delle elezioni di midterm quale referendum politico sull’operato dell’amministrazione presidenziale nei primi due anni del mandato non è sconosciuto al panorama politico-istituzionale statunitense. Tale accezione della consultazione di medio-termine era stata colta già da James Bryce nella sua opera monumentale The American Commonwealth allorquando scriveva a proposito dell’elezione della Camera dei Rappresentanti che “it enables the people within two years to express their approval or disapproval of his conduct by sending up another House of Representatives which may support or oppose the policy he has followed” In relazione alle elezioni di midterm si applicano due teorie prevalenti, affermatesi nel corso del tempo, per comprendere le ragioni che portano ad una sofferenza, in termini di perdita di seggi, da parte del partito del Presidente in carica.

La prima di queste teorie è la “coattails theory”. Questa teoria, proposta per la prima volta da Bean nel 1948, collega la perdita di voti da parte del partito del Presidente in carica all’affluenza al voto, che si registra in occasione delle elezioni di medio termine. Sulla base della teoria dei presidential coattails è stata elaborata in seguito dalla dottrina la cd. teoria del surge and decline,  per la quale le elezioni di midterm si caratterizzano come momenti elettorali di declino per il Presidente e il suo partito, proprio perché i “suoi” elettori, cioè quelli vicini alle politiche e all’indirizzo del Presidente, hanno un minore interesse ad andare al voto, non considerando questa competizione vivace come quella presidenziale. In risposta alla teoria del “surge and decline” Tufte, nel 1975, cercando una spiegazione alla perdita di voti da parte del partito del Presidente, elabora una propria teoria aggiungendo ai due fattori indicati da Campbell […]

Scarica il testo in formato PDF

Questa voce è stata pubblicata in: Cronache costituzionali dall'estero, Nomos, Stati Uniti e contrassegnata con Cronache costituzionali dall'estero, Donald Trump, elezioni di mid-term, Giulia Aravantinou Leonidi, Nomos 3/2018, Stati Uniti. Contrassegna il Permalink.