L‘inizio del 2020 è stato segnato in Russia, in linea generale, da due vicende – la discussione e l’adozione di emendamenti alla Costituzione della Federazione Russa e l’introduzione da parte delle autorità di misure restrittive per combattere la diffusione della nuova infezione da Covid-19. L’11 marzo, giorno in cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato la pandemia, è stato, per la Russia, uno spartiacque che ha diviso il primo quadrimestre del 2020 in due periodi. Pertanto, se i primi due mesi sono stati quasi del tutto “dedicati” ai lavori per la preparazione del progetto di ampia revisione costituzionale e per la sua successiva approvazione, nei mesi di marzo e aprile i problemi della diffusione di una nuova infezione da coronavirus e della scelta delle politiche per combatterla hanno giocato un ruolo di primo piano nell’agenda socio-politica del Paese. Questi due eventi – la riforma costituzionale e la diffusione dell’infezione – si sono parzialmente sovrapposti, dato che in un primo momento era sembrato che le autorità russe volessero correre il rischio di tenere lo stesso il referendum sulle modifiche costituzionali durante il periodo di quarantena.
Bisogna innanzi tutto rilevare che il procedimento di adozione delle nuove modifiche costituzionali è stato caratterizzato dalla sua celerità, dato che è durato non più di due mesi, dall’annuncio della proposta durante il Messaggio annuale del Presidente alle Camere riunite del Parlamento, il 15 gennaio, e alla sua approvazione da entrambe le Camere del Parlamento nella giornata dell’11 marzo e da tutti i soggetti federati nell’arco di due giorni tra 12 e 13 marzo. Infine, la legge di emendamento pubblicata ed entrata in vigore (ad eccezione degli artt. 1 e 2) il 14 marzo [v. Legge di Emendamento alla Costituzione della Federazione Russa n. 1-FKZ “Sul miglioramento della regolamentazione di alcune questioni relative all’organizzazione e al funzionamento dell’autorità pubblica”] è stata sottoposta al controllo sulla costituzionalità, previsto dall’articolo 3, comma 3-5 della stessa legge. Così, il 16 marzo, in una seduta straordinaria, la Corte Costituzionale russa ha espresso parere favorevole sia sul contenuto delle modifiche, sia sull’iter specifico proposto per l’approvazione (su questo punto v. la sezione “Corti”), e ha dato via libera alla votazione panrussa confermativa. Tutto il procedimento, dunque, doveva essere completato il 22 aprile, data della consultazione popolare originariamente indicata nel Decreto presidenziale del 17 marzo [v. Decreto presidenziale n. 188 “Sull’indizione della votazione panrussa sull’approvazione di emendamenti alla Costituzione della Federazione Russa”]. Tuttavia, già la settimana dopo, a causa della crescita dei contagi, la consultazione […]