Le forti e pesanti fibrillazioni interne alla maggioranza, manifestatesi già dai primi giorni del nuovo anno e che in un altro contesto avrebbero lasciato ipotizzare la probabile uscita del gruppo di Italia viva con le conseguenti dimissioni anticipate del Governo, sono state poste in secondo piano per un bene supremo. La tutela della salute pubblica, messa a repentaglio dalla diffusione del Corona-virus, ben presto trasformatosi da “banale influenza” a vera e propria pandemia. Il clima di incertezza e tensione politica è andato progressivamente accentuandosi nei primi due mesi del quadrimestre ivi trattato, nonostante i diversi tentativi di serrare i ranghi al proprio interno e tenere la maggioranza il più compatta possibile. Difatti, il 5 gennaio il capo politico e il segretario dei rispettivi azionisti di maggioranza, Di Maio per il Movimento 5 Stelle e Zingaretti per il Partito democratico, si sono incontrati a Palazzo Chigi. A seguito dell’incontro hanno condiviso una nota congiunta con la quale hanno assicurato di aver raggiunto “un clima molto sereno e costruttivo” e di essersi confrontati sul percorso da avviare per definire i prossimi obiettivi di governo.
Tale tentativo ha subìto il primo scossone già nei giorni successivi, dal momento che uno dei due partiti di governo si è trovato ad affrontare una questione interna di particolare rilevanza. Difatti, l’8 gennaio, il collegio dei probiviri del Movimento 5 Stelle ha avviato un procedimento finalizzato ad espellere quei parlamentari colpevoli di non aver restituito parte dello stipendio, come invece si erano impegnati a fare prima delle elezioni politiche del 2018. In concomitanza con la notizia dello scandalo e per cercare di arginarne gli effetti politici destabilizzanti, il 13 gennaio il capo politico Di Maio ha reso noto di aver intrapreso una procedura di modifica dello statuto, all’esito della quale è stato modificato l’art. 16 dello stesso. In base alla nuova formulazione le eventuali eccedenze del Comitato per le restituzioni non saranno più versate all’Associazione Rousseau, bensì al Fondo per il microcredito. Nel contesto di perdurante crisi politica, l’organo di controllo esterno della forma di governo parlamentare italiana è intervenuto due volte […]