Per prima cosa porgo il saluto da parte del Master in Istituzioni parlamentari europee per consulenti d’Assemblea e del Dottorato di ricerca in Teoria dello Stato ed istituzioni politiche comparate. Questa riunione costituisce senza dubbio una sfida al caldo e agli avvenimenti (il vertice europeo, ma soprattutto la sfida calcistica Italia-Germania). Discutere oggi di un volume sui sistemi elettorali, del loro funzionamento e del rapporto degli stessi con minoranze linguistiche è una vera prova di Tapferkeit, ovvero di valore e di audacia, perché il caldo è sui 35 – 40 gradi e gli altri avvenimenti incombono palpabilmente. Sono indubbiamente lieto di dare il saluto sia del Master sia del Dottorato, ma vorrei mettere in evidenza che questa riunione sarebbe stata particolarmente apprezzata da una persona che non c’è più dal 2001 e cioè Silvio Furlani, il mitico bibliotecario della Camera con doppia cittadinanza, austriaca ed italiana. Egli era un approfondito studioso di molte questioni ma soprattutto di storia e di tecnica dei sistemi elettorali. Risulta quindi evidente che questo volume di Oskar Peterlini sul funzionamento dei sistemi elettorali e delle minoranze linguistiche sarebbe stata per Lui una occasione per fare ulteriori ricerche nonostante Scipione l’africano e la semifinale tra Italia e Germania.
Il volume è incentrato non soltanto sul funzionamento dei sistemi elettorali, ma in modo specifico sull’influenza che i sistemi elettorali hanno sulla condizione delle minoranze linguistiche e sui partiti etno-regionali. In un simile ambito si staglia il caso del Trentino Alto Adige e in particolare quello della Provincia di Bolzano.
Due parole doverose sull’autore e sui suoi presentatori del volume e sul volume. L’autore è senatore della Südtiroler Volkspartei in un collegio italo-tedesco, quello di Bolzano-Bassa Atesina, e questo è uno degli elementi di novità che mi sembra debba essere sottolineato. Il collegio in questione è della revisione dei collegi senatoriali operata negli anni ’90. Il senatore Peterlini è un policromo, non è un monocromo. La categoria dei policromi è quella delle persone che sanno suonare su molte tastiere; infatti è Dottore di ricerca in Scienze politiche, e rappresenta in maniera plastica alcune caratteristiche della formazione proposta dalle Facoltà di Scienze Politiche. È stato il presidente della Junge Generation della Südtiroler Volkspartei, prima segretario, poi presidente; nel ’78 è stato eletto quale più giovane consigliere regionale del Trentino Alto Adige- Südtirol e poi del Consiglio provinciale; dall’80 è stato capogruppo; tra l’83 e il ’93 presidente della commissione finanze economia e bilancio nel consiglio provinciale di Bolzano, vicepresidente dall’88 del consiglio provinciale e dall’88 al ’98 vicepresidente e poi presidente del consiglio regionale. Si è occupato di pensioni; è stato promotore del progetto di previdenza complementare della Regione Trentino Alto Adige, e chi analizza la sua bibliografia, troverà sia opere sui sistemi elettorali sia su altri tipi di problemi, ma in particolare quello sul tema della previdenza complementare. È stato poi eletto nel 2001 al Senato nella lista congiunta l’Ulivo e Südtiroler Volkspartei, e rieletto nel 2006 e nel 2008 con la lista, prima Unione-Südtiroler Volkspartei, e poi Südtiroler Volkspartei per le autonomie. In sostanza questo dà anche una cifra del suo interesse per l’argomento, per l’argomento relativo al sistema elettorale in senso stretto, per quanto riguarda l’elezione a livello nazionale della rappresentanza.
Anche il gruppo dei presentatori è di altissimo livello. In ordine alfabetico per cognome: Stefano Ceccanti, che poi è uno dei padroni di casa perché è docente in questa Facoltà, e collega di Peterlini al Senato, e particolarmente vocato per i problemi delle forme di governo e i sistemi elettorali; Augusto Cerri, Docente di Istituzioni di Diritto pubblico nella Facoltà di Giurisprudenza, non soltanto si è occupato di problemi di sistemi elettorali e di minoranze regionali, ma è noto per i suoi contributi sulla giustizia costituzionale e sul principio di uguaglianza; Massimo Luciani, che insegna Istituzioni di Diritto pubblico nella facoltà di Giurisprudenza e tuttavia è un antico, non vecchio, docente di Diritto parlamentare della Facoltà di scienze politiche di Roma la Sapienza – quindi anche lui è di casa – è noto per i suoi studi di Diritto pubblico dell’economia, di Diritto costituzionale, ma nel 1990-1991 ha scritto un volume su «Il voto e la democrazia», che è stato utilizzato proprio per arrivare tra l’altro nella Facoltà di Scienze Politiche di Roma La Sapienza. Al gruppo di coloro che si sono occupati ex professo del tema relativo alla rappresentanza in campo politico e ai sistemi elettorali mi aggiungo – infine – anch’io. Il gruppo è quindi nutrito e sono certo che dallo stesso scaturirà sicuramente qualcosa di interessante sia sul piano teorico che su quello pragmatico. […]