ISRAELE: Enrico Campelli, Il fallimento del rotation agreement: un nuovo capitolo della cronica instabilità dell’ordinamento

“The air is full of gunpowder”, l’aria trasuda polvere da sparo. Il monito del Presidente Rivlin alla Knesset descrive in modo perfetto il recente clima istituzionale israeliano, alle prese con una nuova, lacerante, tappa di una crisi che si protrae ormai da due anni. L’analisi del quadrimestre settembre-dicembre 2020 certifica infatti il fallimento, ampiamente annunciato, del rotation agreement tra il Likud di Netanyahu e il partito guidato da Gantz, Kahol Lavan, e vede l’ordinamento israeliano prepararsi alla quarta tornata elettorale in 24 mesi. Il Parlamento israeliano, segnato da profonde divisioni anche interne alla maggioranza, ha infatti fallito nell’approvazione della legge di bilancio per l’anno corrente e, come prevedono le Leggi fondamentali del Paese, si è sciolto automaticamente il 23 dicembre per andare a nuove elezioni il prossimo 23 marzo. Inoltre, l’analisi del clima politico e istituzionale israeliano è aggravata dall’acuirsi della situazione pandemica e dal terzo lockdown generale proclamato dall’Esecutivo Netanyahu, durante quella che può essere definita come la prima vera crisi economica del giovane Stato ebraico.

Che il delicato sistema israeliano, storicamente basato su fragili coalizioni di governo e personalismi profondamente radicati, soffra di una patologica instabilità è ormai un dato ampiamente accettato in dottrina. Secondo l’IDI (Israeli Democracy Institute), dal 1996 ad oggi, lo Stato di Israele è tornato alle urne ogni 2,3 anni. Nello stesso periodo di tempo la Spagna ha tenuto elezioni ogni 3 anni, il Regno Unito ogni 3,8 anni e l’Italia è andata a votare ogni 4,4 anni. Come infatti ampiamente previsto dalla maggioranza degli analisti, il patto di Governo tra Netanyahu e Gantz per un Esecutivo di larghe intese è durato solamente 8 mesi, arenandosi definitivamente sullo scontro relativo alla legge di bilancio. L’accordo firmato tra i due partiti, infatti, prevedeva, oltre ad un passaggio di consegne tra Netanyahu e Gantz dopo 18 mesi, anche l’approvazione di un bilancio biennale, ponendo un’eventuale crisi di Governo su questo […]

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