A giudicare dal numero delle recensioni che ha ricevuto non si può certo dire che a questo libro sia mancato il successo. Un successo, a mio avviso, ben meritato per varie ragioni. La prima ragione è che questo lavoro è per il lettore al tempo stesso utile e divertente.
Utile per le molte informazioni che offre; divertente per il modo arguto e spigliato con cui queste informazioni vengono offerte. Si può quindi dire che la prima e più evidente ragione di successo di questo libro si collega alla sua forma insolita e accattivante che l’Autore usa per combinare la sua conoscenza del diritto costituzionale e parlamentare con la curiosità del giornalista dotato di una lunga esperienza intorno ai segreti del Palazzo. E questo spiega come il lavoro non si possa classificare né come una ricerca di diritto costituzionale o parlamentare, nonostante che tragga la sua nervatura dal diritto costituzionale e parlamentare; né come un saggio di cronaca politica, nonostante che il lavoro attinga a piene mani alla materia offerta dalla cronaca politica; e, infine, neppure come un pamphlet, nonostante che in molte sue parti venga ad assumere un taglio panflettistico. In realtà il lavoro è tutte queste cose insieme, ma anche qualcosa di diverso, forse avvicinabile ad una sorta di rappresentazione teatrale articolata in quadri corrispondenti ai capitoli del libro; giocata su di un palcoscenico costituito dai Palazzi del potere costituzionale; resa viva dalla presenza di due attori primari, ma anche di varie comparse e di un coro rappresentato da popolo italiano cui l’Autore dà voce per offrire un commento alle scene che di volta in volta si vanno svolgendo.
Enzo Cheli, NOTA IN MERITO AL VOLUME DI P. ARMAROLI, Conte e Mattarella. Sul palcoscenico e dietro le quinte. Un racconto sulle istituzioni, Lucca, Edizioni La Vela, 2020, pp. 243
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