Dai dati raccolti nella relazione di Paola Piciacchia appare di immediate evidenza come, nonostante il divario tra studiosi e studiose che ancora caratterizza il mondo universitario, i progressi ottenuti in questi ultimi anni sono assai soddisfacenti.
Molto rimane ancora da fare, ma è chiaro che l’attuale tendenza non potrà che essere confermata. Ne sono una prova significativa le recenti elezioni legate alle nuove cariche rettorali, elezioni che hanno registrato inaspettatamente un ripetuto successo delle donne: prima Antonella Polimeni a Roma, poi Alessandra Petrucci a Firenze e, da ultimo, Daniela Mapelli a Padova.
E, tuttavia, nonostante ciò ancora oggi il divario tra uomini e donne rimane ancora consistente.
Numerose, lo sappiamo, sono le ragioni alla base di questa disparità; frutto – come è stato ancora sottolineato da Paola Piciacchia – di un intreccio di fattori, di tipo culturale, organizzativo-strutturale ed istituzionale, che rimane tuttora lontano dall’essere districato.
Di questi fattori, quello culturale è quello che possiamo ritenere il più risolto, sia pure con le indubbie ambiguità di cui di seguito dirò. […]
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SOMMARIO: 1. Introduzione. – 2. La Corte costituzionale e la parità di genere. – 3. L’evoluzione delle presenze femminili alla luce dell’esperienza personale. – 4. Un progresso non privo di ambiguità.