La controversia che coinvolge il Cancelliere austriaco Sebastian Kurz (Österreichische Volkspartei, ÖVP) continua a tenere banco non solo nelle cronache giudiziarie nazionali, ma anche nelle massime aule di giustizia. Come già ricordato in questa Rivista (v. Cronache costituzionali dall’estero 1-2021) Kurz era accusato di aver reso falsa testimonianza in un’audizione davanti ad una Commissione Parlamentare d’Inchiesta istituita dal Consiglio Nazionale, la Camera bassa del Parlamento austriaco, nell’ambito del cd. “Affare Ibiza”. La vicenda si riferiva un video uscito nel 2019 in cui Heinz-Christian Strache, all’epoca Vice-cancelliere nel I Governo Kurz nonché Presidente del partito di destra radicale Freiheitlichen Partei Österreich (FPÖ), e Johann Gudenus, Capogruppo della FPÖ al Consiglio
Nazionale, assicuravano ad una presunta nipote di un oligarca russo l’intenzione di eludere le leggi sul finanziamento dei partiti e di mettere sotto controllo i Media austriaci indipendenti.
La pubblicazione del video aveva causato la rottura della coalizione di Governo tra la ÖVP e la FPÖ.
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