Secondo dati del Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca, aggiornati al 2019, le donne rappresentano stabilmente oltre la metà della popolazione studentesca. Non solo. Il numero delle laureate ogni anno è superiore a quello dei laureati (le donne sono circa il 57%), così come superiore a quella maschile è la percentuale delle donne che conseguono il titolo di dottoressa di ricerca (oltre il 50%). Eppure, ancora nel 2019, le donne che occupano nell’accademia il ruolo di professoresse ordinarie (PO) sono soltanto il 24.8%.
Una questione di scelte professionali? Forse le donne sono meno interessate degli uomini a intraprendere la carriera universitaria? Non è affatto così.
In linea con la tendenza europea2, passando dalla formazione alla carriera universitaria, il numero delle donne diminuisce e si riduce man mano che si sale verso le posizioni apicali. In Italia, secondo un recente dossier elaborato dal CUN3, il dato vale per tutte le 14 aree del sapere scientifico, con allargamento della forbice, come noto, nei c.d. settori STEM, ossia delle scienze dure.
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SOMMARIO: 1. Premessa. – 2. Le donne nell’accademia e, in particolare, nell’Area 12 (Scienze giuridiche). – 3. Segue:…e nel SSD IUS/21 (Diritto pubblico comparato). – 4. Le donne nella governance universitaria. – 5. Le costituzional-comparatiste in alcune istituzioni scientifiche di settore. – 6. Quali prospettive?