Abstract[It]: Prendendo spunto dalla vicenda dell’ex Asilo Filangieri quale esempio di tutela dei beni comuni in un contesto di rigenerazione urbana, il lavoro si propone di riflettere su estensione e portata della potestà normativa dei Comuni attraverso l’analisi del concetto di autonomia, che nell’ordinamento italiano è venuto intrecciandosi con la dottrina dei beni comuni quali strumenti per la tutela di diritti fondamentali inerenti a collettività territoriali. Dopo aver sostenuto la tesi dell’unitarietà di tale concetto per tutte le articolazioni territoriali della Repubblica, ci si spinge ad ipotizzare un rovesciamento eterarchico dei rapporti fra atti nel quadro de-formalizzato delle relazioni fra enti locali, di tal ché al Comune è consentita l’interpretazione estensiva delle norme dell’ordinamento orientata alla tutela di posizioni giuridiche afferenti ai diritti fondamentali dei cittadini di cui si fa rappresentante.
Abstract[En]: The work builds on the “Ex Asilo Filangieri” , a kindergarten as a model for managing the common goods in the framework of urban regeneration. It aims to introduce some reflections on the purpose and extent of town councils normative powers recognised by the Italian legal system. Pursuant to an account of the “unity” concept, including the intertwining with ‘commons’ as a tool to protect the fundamental rights on a territorial basis, the work argues that hierarchy as a criterion for the relations among legal acts turns into heterarchy in a de-formalised framework of sub-national entities. Even if a City is allowed to extensively interpret the law to achieve its political and administrative goals, it must establish the extent to which such goals merge?? with the protection of sensitive positions – especially, the fundamental rights – of the represented citizens.
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SOMMARIO: 1. – Introduzione. “Ex” Filangieri: un nome che ritorna. 2. – Breve cronaca di un esperimento: i Comuni per i beni comuni?. 3. – Il fondamento costituzionale qualitativamente unitario dell’autonomia degli enti territoriali. 4. – Autonomia: linee guida per una ricognizione storica. 4.1. – La costruzione dello Stato accentrato come reductio ad unum del pluralismo (sociale e territoriale): Germania e Francia a confronto. 4.2. – Dallo Stato accentrato monoclasse allo Stato policentrico di democrazia pluralista.4.3. – I rapporti tra Stato ed enti territoriali: verso il policentrismo politico-istituzionale4.4. – Il sistema delle fonti fra gerarchia ed eterarchia. 5. – Le conseguenze dell’autonomia: l’allocazione della potestà regolamentare regionale. 5.1. – Alla Giunta, o al Consiglio? Decide la Regione… 5.2. – … purché gli atti adottati preservino una corrispondenza legalità-legittimità in senso massimamente inclusivo. 6. – La potestà normativa dei Comuni: orizzonti rovesciati. 7. – Qualche riflessione a commento dell’art. 4 della legge 131/2003. 8. – Conclusioni. L’Asilo, esempio di articolazione territoriale del conflitto.