Dico subito che sono molto felice di essere qui, in quest’ aula questa mattina, a festeggiare Fulco Lanchester, cui mi lega un rapporto molto antico e molto forte di amicizia. Penso anche che sia giusto onorare Fulco in questa tavola rotonda, ponendo al centro della nostra riflessione i temi delle trasformazioni della rappresentanza e delle crisi di regime, temi che incrociano profili di diritto positivo e comparato con profili di storia costituzionale. Questi temi sono adattissimi se pensiamo che Lanchester, come già è stato ripetutamente messo in luce, tra tutti i costituzionalisti della sua generazione e anche delle generazioni che lo hanno preceduto nel secondo dopoguerra è stato la persona che, seguendo la linea già indicata da Mario Galizia, ha più valorizzato il dato storico come primo nucleo intorno a cui indagare per comprendere qualunque evento di natura costituzionale. Ora, partendo dalla suggestione che Giuliano Amato richiamava all’ inizio, penso che se rapportiamo il tema di questa tavola rotonda alla realtà storica del nostro Paese, la domanda di fondo cui dovremmo tentare di dare risposta riguarda il come le trasformazioni che si sono avute nelle istituzioni della nostra democrazia e della nostra rappresentanza si sono connesse al rapporto che, nella nostra storia costituzionale, si è sviluppato tra la Carta repubblicana, che ha fissato queste istituzioni, e il sistema politico sottostante, che queste istituzioni ha di volta in volta rese operanti. In concreto, come ha funzionato questo rapporto nel corso dei quasi ottant’ anni della nostra storia repubblicana? Partiamo dalla Costituzione. […]
Enzo Cheli, Radici costituzionali e crisi di regime: il conflitto tra storia e politica nell’esperienza italiana
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