Mi limiterò a segnalare 3 spunti. Il primo è il ruolo giocato dalla politica e dalle istituzioni nella polarizzazione estrema esistente oggi negli Usa. Politica e istituzioni stanno solo riflettendo una polarizzazione che preesiste o la stanno rafforzando? Mi sembra, specie dopo la recente sentenza della Corte, come già spiegava il Presidente Amato, che sia vera la seconda linea interpretativa. Tanto più che la Corte avrebbe potuto risolvere il caso salvando la legge statale restrittiva che era oggetto del ricorso senza sconvolgere i propri precedenti, come aveva proposto nell’opinione concorrente il Presidente Roberts. Si potrebbe obiettare: ma il tema, l’aborto, non porta con sé uno scontro inevitabile? Le esperienze europee dimostrano il contrario. Anzitutto nella regolazione in sé perché i modelli europei cercano di mettere insieme politiche sociali pro vita e legislazione penale che ammette entro certi margini la scelta della donna: vita e scelta non si oppongono drasticamente come principi non negoziabili che si escludano a vicenda. Lo dimostrano anche rispetto ai sistemi di partito. Basti pensare che in Francia fu la maggioranza di centrodestra, nel settennato di Giscard, col ruolo decisivo di Simone Vel a varare la legge sull’aborto in un quadro consensuale, ma anche in Italia le cose si svilupparono in modo sostanzialmente consensuale. […]
Stefano Ceccanti, Un ritratto preoccupante dell’odierna democrazia Usa
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