Aniello Formisano, Recensione a M. TROISI, Le pronunce che costano. Poteri istruttori della Corte costituzionale e modulazione delle conseguenze finanziarie delle decisioni, Napoli, Editoriale Scientifica, 2020, pp. 249

Conoscere l’impatto per governarlo» (p. 58). Questa frase, con cui si conclude il primo capitolo del libro di Michela Troisi, ricercatrice in Diritto Costituzionale presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, esemplifica chiaramente la valida chiave di lettura impiegata nell’affrontare un tema particolarmente complesso e ricco di incalzanti riflessioni ma reso di immediata comprensione grazie ad uno stile scorrevole e asciutto.
L’itinerario di ricerca tende ad approfondire il tema delle conseguenze finanziarie, derivanti dalle decisioni della Corte, ripercorrendone la storia, gli snodi critici, i problemi di natura costituzionale che esso comporta e le loro possibili soluzioni.
Un lavoro sempre più attuale, vista la continua attenzione che la dottrina riserva a quello che può ormai essere definito il “diritto costituzionale del bilancio”. Si pensi ai molteplici contributi che costantemente sono pubblicati in ogni numero della presente Rivista, volti ad indagare il delicato rapporto tra equilibrio di bilancio e pronunce della Corte costituzionale
nonché all’istituzione, sempre in questa Rivista, di un osservatorio sulle decisioni della Corte (R. BORELLO – P. CARNEVALE, Su onde … Corte, in Nomos, 1/2020).
Inoltre, negli ultimi tre anni sono nate delle riviste che si occupano di questi temi, come la rivista “Bilancio, Comunità, Persona”, in grado di offrire preziosi studi e risposte ai professionisti e più in generale agli studiosi che si accingono a studiare queste tematiche.
“Se è la garanzia dei diritti incomprimibili a incidere sul bilancio, non l’equilibrio di questo a condizionarne la doverosa erogazione” (Corte costituzionale n. 275 del 2016, punto 11 del Considerato), è chiaro che la Corte costituzionale deve garantirne l’effettività, non potendo «disinteressarsi delle sue pronunce e del proprio operato» (p. 200). Imparare a conoscere e a governare l’impatto significa capire proprio questo: in che modo il Giudice delle Leggi possa effettivamente assumere un ruolo di garante dei diritti fondamentali.
Come è facile intuire, il compito che si prefigge l’Autrice appare particolarmente arduo e viene adempiuto attraverso un approccio efficace, capace di cogliere le molteplici sfaccettature […]

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