RUSSIA: Ilmira Galimova, L’inglobamento dei nuovi territori nella Federazione Russa e il ricorso alla mobilitazione “parziale”: verso una nuova fase dell’“operazione militare”?

Senza dubbio, l’ingresso dei quattro nuovi territori nella Federazione Russa è stato un evento politico centrale del terzo quadrimestre del 2022. Il processo di inglobamento degli Oblast’ di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporižžja, avviato a livello legale alla fine di settembre  , già a distanza di otto mesi dall’inizio dell’”operazione militare”, è stato rivendicato dalle autorità russe come una grande conquista di questa fase dell’operazione e l’unica soluzione percorribile al momento. Così, l’integrazione dei nuovi territori ha seguito lo schema già percorso nel caso della Repubblica autoproclamata di Crimea. Le quattro aree sono state sottoposte a referendum sulla loro adesione alla Russia nei giorni dal 23 al 27 settembre. La decisione di avviare la votazione popolare è stata presa contemporaneamente dalle autorità locali degli oblast’. I risultati sono stati schiaccianti, con percentuali oltre il 90% a favore dell’annessione alla Russia (ad eccezione di Oblast’ di Kherson dove il sostegno era intorno al 87%; in particolare nella Repubblica di Donetsk, o DPR, il 99% ha votato a favore dell’adesione alla Russia, nella Repubblica di Lugansk, o LPR, il 98%, e nella regione di Zaporižžja il 93%.). La comunità internazionale ha considerato tuttavia questi referendum illegali e in contrasto con le norme internazionali sull’integrità statale.

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