La Presidenza della Repubblica è, in effetti, l’unico organo, a livello nazionale, a carattere monocratico, affidato cioè ad una sola persona. Di conseguenza, essa è maggiormente caratterizzata dalla personalità di chi la ricopre, dal suo stile, dalle sue pregresse esperienze, soprattutto politico-istituzionali, e da come si è arrivati alla sua elezione…». Andrea Pertici, professore ordinario di diritto costituzionale nell’Università di Pisa, all’interno del capitolo introduttivo della sua ultima opera monografica, Presidenti della Repubblica, dona al lettore la chiave di lettura e di interpretazione dei settennati dei dodici Presidenti della Repubblica italiana, sulla scia di pensiero dell’opera edita da Laterza del 1985 di Antonio Baldassarre e Carlo Mezzanotte, Gli uomini del Quirinale. Da De Nicola a Pertini. L’opera ha inizio con la descrizione del passaggio dalla Monarchia alla Repubblica che viene definito dall’ Autore «difficile»; prosegue con un capitolo di introduzione dal titolo Il Presidente nella Costituzione Repubblicana, nel quale vengono individuati i primi e fondamentali elementi che tipizzano la figura del Presidente della Repubblica derivanti, secondo l’Autore, dal referendum istituzionale del 2.6.1946, tramite il quale il popolo italiano, con voto diretto e per la prima volta a suffragio universale, preferì la Repubblica alla Monarchia. Tale scelta ebbe importanti conseguenze: favorì la funzione del Presidente della Repubblica di rappresentante dell’unità nazionale, indusse il Costituente a introdurre all’art.139 che «la forma repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale», preferì la forma di governo parlamentare a quella presidenziale, escludendo il Presidente della Repubblica dall’ indirizzo politico.
Ludovica Tripodi, Recensione a A. PERTICI, Presidenti della Repubblica. Da De Nicola al secondo mandato di Mattarella, Bologna, Il Mulino, 2022, pp. 232 *
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