Abstract[It]: Le corride e più in generale gli spettacoli caratterizzati dalla presenza di animali sono eredità della dominazione spagnola anche in Sudamerica e si sono sempre contraddistinti per una visione antropocentrica che vede “gli esseri viventi non umani” come oggetto a disposizione dell’uomo. Tale visione, fortemente radicata al passato coloniale, è oggetto di aspra contestazione da parte di vari ambiti della società ispano-americana e si è estrinsecata nella normazione locale che ha spesso anteposto la tutela dei diritti degli animali alle tradizioni, la cultura, e l’innegabile risvolto economico che tali spettacoli determinano. Nel 2018, in Messico, la Suprema Corte de Justicia de la Nación, attraverso la resolución n. 163/2018 ha stabilito che il benessere degli animali è un principio costituzionale implicito e come tale limita il diritto alle manifestazioni culturali che ne concepiscono la lesione, in quanto contrarie allo Stato di diritto. In Spagna, il Tribunal Constitucional con la sent. n. 177/2016 ha definito la tauromachia, nella sua accezione più ampia, patrimonio immateriale e, come tale, di competenza statale, impedendo formalmente alle Comunità autonome di vietarne le espressioni di qualsivoglia tipologia. Il contributo intende mettere a confronto l’evoluzione della concezione di tauromachia in Spagna e in Sudamerica con particolare risalto per la situazione messicana. Nello specifico ci si propone di investigare sul bilanciamento operato dalle sopraccitate corti nelle sentenze analizzate in merito alla tutela dei diritti degli animali, del diritto alla cultura e alla salvaguardia delle tradizioni secolari, in un’ottica antropocentrico-tradizionalista nel caso spagnolo e neo-biocentrica in quello messicano.
Abstract[En]: Bullfights and, more generally, shows characterized by the presence of animals are a legacy of Spanish domination in South America as well and have always been characterized by an anthropocentric vision that sees “non-human living beings” as an object available to man. This vision, strongly rooted in the colonial past, is the object of bitter contestation by various sectors of the Spanish-American society and is expressed in local legislation which has often placed the protection of animal rights before traditions, culture and undeniable economic implication that such shows determine. In 2018, in Mexico, the Supreme Court of Justicia de la Nación, through resolution n. 163/2018 established that animal welfare is an implicit constitutional principle and as such limits the right to cultural manifestations that conceive the injury, as contrary to the rule of law. In Spain, the Constitutional Court with the sentence no. 177/2016 defined bullfighting, in its broadest sense, as an intangible heritage and, as such, of state competence, formally preventing the Autonomous Communities from prohibiting its expressions of any type. The contribution intends to compare the evolution of the concept of bullfighting in Spain and in South America with particular emphasis on the Mexican situation. Specifically, we intend to investigate the balance operated by the aforementioned courts in the analyzed sentences regarding the protection of animal rights, the right to culture and the safeguarding of secular traditions, in an anthropocentric-traditionalist perspective in the Spanish case and neo-biocentric in the Mexican one.
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SOMMARIO: 1. Premessa: spettacoli taurini e rapporto uomo-animale nella tradizione storica ispano-americana. – 2. La corrida in Spagna: il concetto antropocentrico di patrimonio immateriale in risposta alle istanze animaliste autonomiche. – 3. Gli spettacoli taurini in Messico: verso una prospettiva biocentrica? – 4. Riflessioni conclusive.