Stefano Ceccanti, Alberto Predieri e l’imprinting costituzionale

L’interesse di questo testo di Alberto Predieri del 1951, ora riedito, sta nella questione dell’imprinting costituzionale. Come ben sappiamo, a partire dalla celebre voce di Elia sulle forme di governo, ma anche secondo quanto scritto dallo stesso Autore come citato dall’Introduzione di Giuseppe Morbidelli (p. XIII) le norme sulla forma di governo, entro centri limiti, sono a fattispecie aperta, sono cioè suscettibili di diverse interpretazioni. Questa apertura interpretativa, però, non rimane tale all’infinito, ma viene delimitata dalle sue prime interpretazioni che si affermano e da cui diventa poi difficile discostarsi. Ovviamente non bastano pochi mesi o anni per fissare questo imprinting costituzionale, di norma è necessaria più di una legislatura, ossia la prova di diversi equilibri politici che si vengano a succedere alla base del sistema. Per questa ragione, ad esempio, de Gaulle, che tra le diverse interpretazioni possibili del testo della Quinta Repubblica del 1958 aveva affermato quella centrata sul Presidente, volle evitare che dopo la fine dell’emergenza algerina e dopo la sua dipartita essa fosse reversibile a favore di una parlamentarista, promosse l’elezione diretta, convinto che essa avrebbe stabilizzato il sistema nella direzione voluta. […]

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