Paolo Veronesi, L’amore ai tempi delle catene: affettività e carcere secondo la sentenza n. 10 del 2024

 

Abstract [It]: L’articolo prende in esame l’attesa sentenza costituzionale n. 10/2024, riguardante il diritto all’affettività e alla sessualità della persona ristretta in carcere. I profili della decisione vengono organizzati utilizzando due principali chiavi di lettura: la dimensione del corpo del condannato quale elemento costitutivo della sua persona; l’importanza delle coordinate spazio-temporale della pena per consentire al carcerato di coltivare le sue relazioni affettive (di natura anche sessuale). Particolare attenzione viene inoltre dedicata anche alla tipologia di decisione adottata dalla Corte (un’additiva di principio che segue a una pronuncia di inammissibilità del 2012) e alle modalità con le quali la Corte punta a risolvere sin da subito il problema da troppo tempo disatteso (dialogando direttamente con l’amministrazione penitenziaria).

Abstract [En]: The article examines the eagerly awaited constitutional ruling no. 10/2024, concerning the right to affectivity and sexuality of the person confined in prison. The profiles of the decision are organised using two main keys to interpretation: the dimension of the condemned person’s body as a constitutive element of his person; the importance of the spatio-temporal coordinates of the sentence to allow the prisoner to cultivate his affective relations (of a sexual nature too). Particular attention is also paid to the type of decision adopted by the Court (an additive of principle that follows a ruling of inadmissibility in 2012) and to the ways in which the Court aims to immediately solve the problem that has been disregarded for too long (by dialoguing directly with the prison administration).

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SOMMARIO: 1. Una pronuncia che viene da lontano. – 2. La pena e il corpo del condannato. – 3. (Segue) L’affettività, il sesso e il fine rieducativo della pena. – 4. I parametri costituzionali utilizzati (e non utilizzati) dalla Corte. Il ruolo della precedente sent. n. 301/2012. – 5. (Segue) Un’altra faccia del “volto costituzionale” della pena: il “bagaglio” dei diritti, la “dignità”, il “residuo” delle libertà da riconoscersi (sempre) al detenuto. – 6. La dimensione “spazio-temporale” della sentenza e della pena. – 7. Il tipo di decisione (un’additiva di principio) e le (buone) ragioni di tale scelta.

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