Patrizio Gonnella, Essere padri in carcere. la sentenza n. 219 della Corte costituzionale salva la differenza di trattamento per le madri

Abstract [It]: La Corte costituzionale ha ritenuto che la differenziazione di trattamento prevista nell’ordinamento penitenziario tra padri detenuti e madri detenute, per ciò che riguarda l’assistenza extra- muraria ai figli piccoli, non sia illegittima. La Corte ha inteso sorvolare sul tema della discriminazione del padre rispetto alla madre nell’accesso alla detenzione domiciliare. Si è soffermata invece sulla non automatica prevalenza del diritto del minore alla bigenitorialità rispetto alla necessità di dare piena esecuzione alla condanna penale. Sono presenti, nella sentenza, argomenti di politica criminale e penitenziaria.

Abstract [En]: The Constitutional Court held that the differentiation in treatment provided for in the Prison Law between men and women prisoners, with regard to external care for young children, is not illegitimate. The Court did not examine issue of discrimination of the father against the mother in access to home detention. It was concerned to emphasize how the child’s right to bigenitorial care does not automatically trump the need to fully enforce the criminal conviction. Criminal and prison policy arguments are present in the ruling.

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SOMMARIO: 1. La sentenza n. 219 del 2023 e le norme sulla detenzione domiciliare per padri e madri di figli piccoli. – 2. Una legislazione frammentata frutto del cosiddetto effetto fisarmonica. – 3. Il punto di vista del padre e la parola indicibile: discriminazione. – 4. Il punto di vista del minore e il diritto negato alla bigenitorialità. – 5. Essere padre e detenuto.

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