Stefano Ceccanti, 40 anni dopo la pubblicazione del libro di Pietro Scoppola “La nuova cristianità perduta”, Roma, Edizioni Studium, 1986, pp. 247

Per questo appuntamento ho deciso di riproporre una lettura di un testo che per alcune persone della mia generazione è stato decisivo in termini di orientamento culturale. Circa quarant’anni fa, nel marzo del 1985, il professor Pietro Scoppola pubblicava un agile volumetto per l’editrice Studium, dal titolo efficace “La nuova cristianità perduta”. Si riferiva al grande pensatore Jacques Maritain che per alcuni decenni utilizzò la categoria di “nuova cristianità” per indicare l’orizzonte ideale dell’impegno dei cattolici anche sul terreno politico e che fu all’inizio percepita da molti giovani cattolici tra cui l’Autore più per l’aggettivo “nuova” che per il sostantivo tradizionale “cristianità”. Fatto che causò a Maritain anche qualche ostilità e qualche problema, superati grazie al suo carissimo amico Giovanni Battista Montini. […]

Scarica il testo in formato PDF

Questa voce è stata pubblicata in: Nomos, Rassegne critiche, recensioni, schede e contrassegnata con "Nomos 3/2024", Ceccanti, diritto costituzionale, Nomos, riletture, Stefano Ceccanti. Contrassegna il Permalink.