Giovanni Allegretti, Centripete o Centrifughe? Strategie di incentivo ai percorsi di innovazione democratica e forme di regolamentazione regionale: riflessioni a partire dal caso siciliano

Abstract [It]: Il diffondersi e l’ibridarsi delle Innovazioni Democratiche conta, sempre più spesso, sull’appoggio di molteplici tipologie di formalizzazione de jure, che interagiscono in forme diverse con modi di istituzionalizzazione de facto legati alla capacità di tali pratiche di affermarsi con qualità e impatti significativi. Tra le scale meno studiate per quanto riguarda il loro contributo nell’incentivare il dialogo sociale, vi è quella regionale che (in paesi come l’Italia) ha contribuito in forma sostantiva all’attivazione, moltiplicazione e consolidamento di pratiche partecipative, strutturandosi in quadri normativi di sostegno e incentivo molto differenziati. L’articolo si incentra sul caso siciliano, su cui poco è stato scritto, a dispetto dei risultati conseguiti nel decennio trascorso dalla prima norma approvata nel 2014 per sostenere la democrazia partecipativa. Si tratta di un corpo regolamentare frammentato e disperso, che ha scelto un “approccio soave” al tema, di cui è spiegata l’origine nelle vicende politiche e di cui si delineano limiti, peculiarità positive e conseguenze sulla capacità di incidere sul territorio regionale e sulla graduale trasformativitá del quadro stesso. Il quadro regolamentare della Regione Sicilia è qui inquadrato nell’ambito dell’idealtipo “centripeto”, che tende a far convergere gli investimenti verso uno specifico modello di dispositivo partecipativo (“il bilancio partecipativo”). Nelle conclusioni si discutono alcune ipotesi di trasformazione del quadro normativo in discussione al momento della stesura dell’articolo, che puntano a creare un testo più organico e sistemico, supportato dall’azione civica sussidiaria che l’esperienza ha contribuito a far crescere intorno a sé.

Abstract [En]: The diffusion and hybridization of Democratic Innovations often rely on multiple types of de jure formalization, which interact in different ways with de facto institutionalization modes linked to the ability of such practices to assert themselves with quality and significant impacts. Among the most under-studied scales, at least in relation to their contribution to boost social dialogue, the regional one has given a substantial contribution (as in the case of Italy) to the activation, multiplication and consolidation of participatory practices, through very differentiated regulatory frameworks of support and incentive. The article focuses on the Sicilian case, on which little has been written, despite the results achieved in the decade since the first law approved in 2014 to support participatory democracy. The text analyses this fragmented and dispersed regulatory framework with its “soft approach” to the topic, trying to explain its origin and path-dependence, and outlining its limits, positive peculiarities and consequences on the ability to impact the regional territory and on the gradual transformative nature of the framework itself. The legislation of the Sicily Region is framed within the “centripetal” idealtype, which tends to make investments converge towards a specific model of participatory device (“participatory budgeting”). The conclusions discuss some hypotheses for the transformation of the regulatory framework, at present under discussion, which aim to create a more organic and systemic text, supported by the subsidiary civic action that the experience has contributed to feed around itself.

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SOMMARIO: 1. Premessa. – 2. Tipologie di quadri regolamentari regionali sulla partecipazione. – 3. Il caso siciliano. – 4. Alcune peculiarità passibili di essere valorizzate e integrate. – 5. Quale di-rezione per il prossimo futuro? Una conclusione aperta

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