Andrea Longo, Narrazioni e contronarrazioni. Città e Stato tra antico e moderno

Abstract[it]: Il presente contributo intende negare l’esistenza di una relazione intrinseca tra la Città e il concetto di autonomia normativa, contestando l’idea che ogni realtà cittadina sia il luogo in cui naturalmente sorgono forme libertarie e spontanee di organizzazione. L’obiettivo è portato avanti muovendo dall’esame dei classici contributi di Max Weber al fine di dimostrare l’eccezionalità storica della vicenda delle città rinascimentali (soprattutto italiane e tedesche), solitamente assunte come modello archetipico dello sviluppo autonomistico. La conclusione è invece che la città sia uno spazio tipicamente eteronomo; connotazione, che, nel contesto attuale, diviene ancora più problematica a causa dei mutamenti sociali e tecnologici.

Abstract[en]: This contribution aims to deny the existence of an intrinsic relationship between the City and the concept of normative autonomy by questioning the idea that each urban reality it’s the place where libertarian and spontaneous forms of organization naturally emerge. The objective is pursued through an examination of the classical contributions of Max Weber in order to demonstrate the historical exceptionality of the Renaissance cities (especially Italian and German ones), which are often taken as the archetypical model of the autonomistic development. The conclusion, however, shows the city as a typically heteronomous space, a characterization that nowadays becomes even more problematic given the social and technological changes.

Scarica il testo in formato PDF

SOMMARIO: 1. Narrazioni, modelli, utopie. – 2. Un’innegabile opposizione. – 3. La città di Weber. – 4. Comune autonomia. – 5. Comune eteronomia. – 6. La piramide e la rete. – 7. Una relazionalità tra estranei.

 

Questa voce è stata pubblicata in: Convegni, Nomos e contrassegnata con "Nomos 3/2024", Convegni. Contrassegna il Permalink.