Il tema affrontato in questo libro viene indicato dall’autore con la consueta precisione, semplicità e brevità: per effetto dei processi di globalizzazione, un numero sempre crescente di problemi non può essere risolto dai governi nazionali individualmente; per questa ragione, vengono costituiti regimi regolatori globali in un numero sempre crescente di settori, fino al punto che può dirsi che quasi ogni attività umana è sottoposta a qualche forma di regolazione globale (p. 21). La globalizzazione moltiplica i problemi che richiedono una azione collettiva globale e, a questo fine, sono necessarie istituzioni e regole che siano in grado di imporsi a tutti gli Stati così come a tutti i soggetti privati all’interno dei rispettivi confini territoriali. La globalizzazione produce dunque una profonda trasformazione dell’assetto politico e giuridico del mondo. L’assetto tradizionale, fondato sulla coesistenza di stati territoriali che sono sovrani all’interno e indipendenti all’esterno, diviene inadeguato in un mondo di interdipendenze. In questo, il benessere di ciascuno stato dipende dall’esercizio della sovranità interna da parte degli altri stati; per ottenere la
collaborazione degli altri stati, ciascuno stato deve cedere loro, reciprocamente, quote della propria sovranità interna.
Stefano Battini. Un volume per liberarsi dal pregiudizio statalistico
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