Il periodo preso in esame si è aperto con la sconfitta alle elezioni amministrative dei partiti che compongono la coalizione governativa, sconfitta che è stata interpretata come bocciatura della politica stessa dell’esecutivo. Di fatto il governo in questi mesi ha conosciuto profonde divisioni interne, soprattutto sui temi delle riforme, al punto che i commentatori politici lo hanno paragonato ad un matrimonio di convenienza che, dopo una breve luna di miele, conosce una grave crisi che porta al divorzio: il governo in quest’ottica dovrebbe allora cadere prima della scadenza naturale del 2015, anche se il Fixed-Term Parliament Act 2011 potrebbe rendere più difficile lo scioglimento anticipato dei Comuni. I liberal democratici risultano la parte più debole della coalizione, quella che in questi anni ha dovuto accettare un maggior numero di compromessi, votando molti provvedimenti – come i tagli al welfare, la riforma sanitaria e l’aumento delle imposte – ai quali erano sostanzialmente contrari. Questo atteggiamento ha creato un significativo calo dei consensi, come hanno dimostrato sia le elezioni amministrative sia i sondaggi. Secondo il Constitution Unit i Liberal Democrats pagano lo scotto di essere il terzo partito in un sistema politico concepito e strutturato sostanzialmente per due, al punto che eventuali successi governativi potrebbero essere ascritti ai soli Tories.
I due partiti appaiono concordare solo su un tema, la necessità della lotta al deficit, anche se le scelte politiche del Cancelliere dello Scacchiere, il conservatore Osborne, non sempre sono state condivise dai liberal democratici. Molti sono i punti dell’agenda politica governativa su cui restano elementi di differenza tra i partiti al governo, come l’Europa, con i conservatori molto più euroscettici e restii al processo di conferimento di maggiori poteri all’Unione, e la politica ambientale, materia sulla quale i Lib Dems sono particolarmente sensibili, mentre i conservatori ne sottolineano soprattutto i costi economici.
REGNO UNITO, Giulia Caravale, Il fallimento della riforma della Camera dei Lords: verso una definitiva rottura dell’accordo di coalizione?
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