FRANCIA: Paola Piciacchia, Il biennio 2010-2011 e il delicato cammino verso le elezioni presidenziali del 2012. Cronache costituzionali dalla Francia 2010-2011

Il biennio 2010 – 2011 in Francia si presenta un biennio ricco di avvenimenti sotto diversi profili.    Sul piano istituzionale esso appare segnato dalla prosecuzione del cammino avviato con la riforma costituzionale del luglio 2008 di modernizzazione delle istituzioni della V Repubblica con l’approvazione, da un lato, di numerose leggi, ordinarie ed organiche, di attuazione della riforma costituzionale stessa e, dall’altro, con l’approvazione nel dicembre 2010 della riforma delle collettività locali, che compie una ristrutturazione dell’architettura complessiva delle collettività locali introducendo tra le altre cose, una nuova categoria di eletto il consigliere territoriale. Sempre in relazione all’attuazione della riforma è da segnalare l’entrata in vigore il 1° marzo 2010 della legge organica n. 2009-1523 del 1° dicembre 2009 di attuazione del nuovo art. 61-1 Cost. relativo al controllo di costituzionalità a posteriori. Il bilancio relativo all’utilizzo della question priorité de constitutionnalité (QPC) a distanza di quasi due anni può senz’altro dirsi positivo essendosi realizzato un delicato equilibrio, non privo di qualche difficoltà, tra le corti deputate al rinvio (Corte di Cassazione e Consiglio di Stato), il Consiglio costituzionale e anche lo stesso Parlamento, con, sullo sfondo, i cittadini che hanno così uno strumento in più per far valere i propri diritti. Notevole l’apporto della giurisprudenza elaborata per tutte le branche del diritto: dal diritto penale, al diritto fiscale, al diritto delle collettività locali. Sul piano politico alcuni avvenimenti come le elezioni regionali del 2010 e le elezioni senatoriali del settembre 2011 hanno confermato la difficoltà del partito del presidente, l’UMP, a ritrovare la vitalità del 2007 mentre le ripetute vittorie del Partito, rianimato anche dal consenso con cui sono state salutate le primarie aperte del partito nell’ottobre 2011 con la consacrazione della candidatura di François Hollande alle presidenziali 2012, hanno evidenziato una dinamica di ripresa di consensi del partito nelPaese. Sul piano sociale il 2010 è stato tra le altre cose segnato dal dibattito e dalla approvazione nel settembre 2010 della nuova legge sulle pensioni che ha diviso animi e suscitato aspri contrasti e un confronto serrato tra le istituzioni e le parti sociali.
Sul piano internazionale il biennio è stato infine caratterizzato dalla forte azione portata avanti dal
Presidente Sarkozy nella gestione della crisi dell’eurozona in tandem con il cancelliere Merkel condiverse azioni volte a far divenire la Francia e il Presidente Sarkozy i protagonisti soprattutto nel corso del 2011 del dibattito sulla crisi economica europea e sulle soluzioni da apportare. Il Presidente Sarkozy ha svolto un ruolo importante nel corso del 2011 in occasione delle cosiddetta “primavera araba” nella zona dei paesi nordafricani. Le presidenziali 2012 sono ormai alle porte e la corsa all’Eliseo è aperta. E prima ancora che il Consiglio costituzionale renda ufficialmente note a marzo le candidature alla presidenza della repubblica, in un contesto nazionale ed internazionale pesantemente condizionato dalla crisi economica in corso con il declassamento operato dall’agenzia di rating Standard & Poor’s e la perdita della tripla A, i partiti si mobilitano ed elevato si profila il numero dei candidati. Candidati scelti con le primarie come per il PS o “naturali” come per l’UMP o per discendenza familiare come nel caso del FN – con i loro programmi e le loro dosi di revisionismo istituzionale: sullo sfondo l’Eliseo, come sempre “au centre du pouvoir”.

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