Credo che innanzitutto ci sia un problema di tensione e compressione del c.d. costituzionalismo democratico all’interno della stessa Europa. La debole tenuta democratica di Stati quali l’Ungheria, la Polonia, ma anche la Slovacchia, sta ponendo all’attenzione pubblica, l’esistenza di uno spazio politico e giuridico europeo a macchia di leopardo, che proprio perché espressione di elementi esogeni alla tradizione costituzionale della maggior parte dei Paesi europei, determina rallentamenti in ordine alla costruzione della forma di Stato, di governo e alla determinazione dell’indirizzo politico. Il meccanismo dell’unanimità, da strumento di alta condivisione delle decisioni euro-unitarie, si trasforma in un potere di veto, o peggio ancora in uno strumento di ricatto, dal quale, in presenza delle regole vigenti, non è facile uscirne. […]
Alberto Lucarelli, Per un’Europa politica
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