Le elezioni del 4 marzo 2018 hanno delineato uno scenario politico-parlamentare del tutto nuovo e per certi versi inaspettato, contrassegnato dalla presenza in Parlamento di «tre schieramenti principali, nessuno dei quali con la necessaria maggioranza» (S. Mattarella, Dichiarazione al termine delle consultazioni del 7 maggio 2018 per la formazione del nuovo Governo) e dall’exploit di due soggetti politici – il M5S, che ha conseguito la maggioranza relativa dei seggi, e la Lega, affermatasi come primo partito della coalizione di centrodestra – i quali, benché nella fase della competizione elettorale si siano presentati in contrapposizione, nondimeno risultano accomunati dall’orgogliosa rivendicazione dell’etichetta di “populisti” e dall’assunzione di posizioni fortemente critiche nei confronti dell’Unione europea e della moneta unica. Questo quadro ha posto le premesse per una crisi istituzionale che non trova precedenti nella storia della Repubblica, conclusasi dopo quasi tre mesi di negoziazioni e scontri con la formazione di un Governo presieduto dal prof. Conte e sostenuto da una maggioranza parlamentare composta dal M5S e dalla Lega.
Il travagliato procedimento che ha condotto alla formazione dell’Esecutivo ha sollevato inedite e assai rilevanti questioni di diritto costituzionale, divenute oggetto di un dibattito ampio e articolato fra gli studiosi, investiti dell’arduo ma fondamentale compito di ricondurre a razionalità un dibattito pubblico sempre più inquinato dalla propaganda politica e dalle fake news. Apporta indubbiamente un contributo decisivo in tal senso il volume collettaneo a cura di Alessandro Morelli Dal “contratto di governo” alla formazione del Governo Conte. Analisi di una crisi istituzionale senza precedenti (Editoriale Scientifica, 2018). In esso confluiscono gli interventi di vari Autori, […]