Benché lo studio del diritto costituzionale fattuale rappresenti un ambito classico della riflessione scientifica giuspubblicistica sulla teoria delle fonti – soprattutto per merito dell’interesse suscitato dalla significativa incidenza delle fonti-fatto sull’inveramento dei principi e delle regole riguardanti i rapporti tra i supremi organi costituzionali –, nondimeno esso ha evidenziato a lungo una vistosa lacuna. Tale poteva definirsi, in effetti, la mancanza di un contributo che ne affrontasse in modo sistematico ed esaustivo un profilo specifico ma allo stesso tempo cruciale ai fini di un’adeguata comprensione del fenomeno dei fatti normativi costituzionali: quello relativo all’apporto del nostro giudice costituzionale alla definizione e all’inquadramento ordinamentale della consuetudine costituzionale.
Quella lacuna può dirsi oggi felicemente colmata da un prezioso e stimolante saggio di Paolo Carnevale, intitolato L’inconsueta consuetudine. Riflessioni sull’uso della consuetudine costituzionale nella giurisprudenza della Corte costituzionale (Editoriale Scientifica, 2021). […]
Andrea Fiorentino, Recensione a P. Carnevale, L’inconsueta consuetudine. Riflessioni sull’uso della consuetudine costituzionale nella giurisprudenza della Corte costituzionale, Napoli, Editoriale Scientifica, 2021, pp. 117.
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