Con alcune sentenze emanate il 14 luglio, la Corte Costituzionale (VfGH) è intervenuta su una serie di istanze o ricorsi aventi ad oggetto leggi o regolamenti emanati nell’ambito delle misure anti Covid-19, fissando una serie di punti fermi a riguardo. La Corte Costituzionale si è occupata di alcune richieste di risarcimento presentate a seguito delle chiusure di attività commerciali disposte dalla Legge sulle misure anti Covid-19, sancendo la costituzionalità delle norme impugnate nonostante fossero in contrasto con la Legge sulle Epidemie (Epidemiegesetz) del 1950, e non prevedessero compensazioni per le aziende agricole che sono state chiuse a seguito di un divieto di accesso dovuto a restrizioni finalizzate al contenimento della diffusione del virus. E’ stata inoltre dichiarata conforme a Costituzione la disposizione della stessa Legge che prevede il divieto di accesso ai locali, ai luoghi di lavoro e ad altri luoghi specifici. E’ stato invece giudicato incostituzionale il divieto di entrare in negozi con un’area clienti di oltre 400 m2, e parzialmente incostituzionale l’ordinanza sul divieto di accesso ai luoghi pubblici.
Da sottolineare come alcune delle disposizioni impugnate sulla quale la Corte Costituzionale era stata chiamata a pronunciarsi non erano già più in vigore al momento dell’emanazione della decisione: tuttavia, attraverso un ampliamento della propria giurisprudenza, la Suprema Corte austriaca ha ritenuto che l’interesse giuridico di un richiedente ad ottenere una decisione vincolante sulla costituzionalità di disposizioni impugnate possa estendersi oltre il periodo di tempo relativamente breve nel quale le disposizioni impugnate sono state in vigore. In ogni caso, trattandosi di una serie di decisioni che, pur insistendo su un tema generale comune, intervengono su disposizioni diverse, è opportuno dare conto delle singole sentenze separatamente. […]