Con «Una Corte costituzionale aperta? Comunicazione partecipazione contraddittorio», Giuseppe Bergonzini offre un puntuale lavoro di ricerca (e incalzanti riflessioni) circa il delicato tema dell’accessibilità, da parte degli addetti ai lavori e della società civile tutta, alle attività della Corte costituzionale.
Un volume necessario, alla luce delle più recenti aperture sia comunicative (dal 2016 è attivo il profilo Ig e dal 2018 il canale YouTube della Corte), sia processuali (diversi i nuovi istituti partecipativi introdotti con delibera dell’8 gennaio 2020) che hanno interessato la Corte negli ultimi anni.
Un testo utile, come si cercherà di spiegare, per comprendere come il giudice delle leggi italiano abbia preso coscienza dell’esigenza, non più procrastinabile, di modificare le sue modalità di dialogo con l’esterno (addetti ai lavori e società civile tutta); un’istantanea che immortala gli strumenti di cui la Corte si è voluta dotare per adeguare la propria posizione di organo costituzionale innanzi alle mutate esigenze di una società contemporanea sempre più complessa.
Azzurra Baggieri, Recensione a G. Bergonzini, Una Corte costituzionale aperta? Comunicazione partecipazione contraddittorio, Napoli, Jovene, 2021, pp. 301.
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