La salute della democrazia nel Balcani Occidentali continua a subire significativi cali che non passano inosservati a livello internazionale ed europeo. Nel rapporto Freedom House, pubblicato in primavera, oltre alla Serbia ora anche la Slovenia è inserita a pieno titolo in quel gruppo di ordinamenti dell’Europa Centro-Orientale che vengono definite come “democrazie alternative”. Anche il Montenegro, come i due ordinamenti precedenti, ha subito un nuovo calo nel punteggio assegnato al suo livello di democrazia da Freedom House. Le ragioni sono ancora il conflitto scatenato dal dibattito sulla legge sulla religione caratterizzato dalla commistione di istanze politiche, nazionalisti e religiose con il conseguente e sempre più tendente all’infinito allontanamento centrifugo tra le forze politiche di maggioranza e opposizione.
BALCANI: Francesca Rossi, L’Europa mette in stand-by i Balcani mentre le gestione del Covid-19 e dei vaccini diventa sempre più un affare politico
Questa voce è stata pubblicata in:
Balcani, Cronache costituzionali dall'estero, Nomos e contrassegnata con BALCANI, Cronache costituzionali, Francesca Rossi, Nomos 1-2021. Contrassegna il Permalink.