IT: L’articolo discute il recente fenomeno della c.d. cancel culture, suggerendo l’uso di una denominazione alternativa, quella di cultura dell’annullamento e del boicottaggio, considerandola maggiormente adatta a identificarne i tratti distintivi. Oggetto dell’indagine sono annullamento e boicottaggio nello spazio pubblico e nello spazio immateriale, nei quali i fenomeni annullamento e boicottaggio hanno rivelato un approccio anacronistico alla storia e un approccio memoriale di matrice identitaria. Infine, l’articolo si propone di ridefinire il ruolo dello Stato, sottolineando la necessità che esso si faccia promotore di una politica di inclusione memoriale e di rafforzamento della tutela della libertà accademica e di espressione.
EN: The article discusses the phenomenon of the so-called cancel culture, by first proposing an alternative denomination, i.e. culture of annulment and boycott. The focus is on the impact this culture has on the signs in the public space and on the works of arts and literature. The article claims that this favours an anachronistic approach to history as well as an identity-based approach to memory. Finally, the article advocates for a strengthening of the role of the State with respect to the inclusion of all minorities in the memorial policies, without abandoning its impartiality, and in the protection of the academic freedom and the freedom of expression.
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SOMMARIO: 1. Introduzione. – 2. Alcune precisazioni metodologiche. – 3. Annullamento e boicottaggio: alcuni casi paradigmatici. – 3.1. I segni ereditati da regimi totalitari e autoritari: alcune precisazioni. – 3.2. I segni dello spazio pubblico: l’approccio statunitense. – 3.3. I segni dello spazio pubblico: l’approccio francese. – 3.4. L’esperienza belga tra spazio pubblico e immateriale. – 3.5. Lo spazio immateriale. – 4. Memoria, Storia, oblio: una riflessione tra spazio pubblico e spazio immateriale. – 5. Lo Stato di fronte ad annullamento e boicottaggio. – 6. Riflessioni conclusive.
