L’ attuale declinazione del rapporto tra il diritto alla salute di cui all’art. 32 Cost. e la salute pubblica costituisce un tema di dibattito nel contesto post-pandemico al quale l’Autore ha inteso apportare il proprio prezioso contributo, rifuggendo la facile occasione di scansarsi poiché latore di un pensiero controcorrente. Al contrario, nell’opera egli si è speso mettendo in risalto l’equivoco di fondo, che vede i due termini in dialogo interessati, di sovente, da una sostanziale e impropria sovrapposizione, come fossero la ragione e il torto di manzoniana memoria che “non si dividon mai con un taglio così netto che ogni parte abbia soltanto dell’una o dell’altra”. L’intento è quello di offrire al lettore alcuni spunti di esplorazione critica del fenomeno degli obblighi vaccinali contro il Sars-Cov-2, peraltro oggetto di tre pronunce della Corte costituzionale di poco successive alla pubblicazione del lavoro, le sentenze del 15 febbraio 2023 nn. 14, 15 e 16.
Chiara Arruzzoli, Recensione a C. IANNELLO, L’interpretatio abrogans dell’art. 32 della Costituzione. L’obbligo vaccinale per il Sars-Cov-2 e le ordinanze di rinvio alla Consulta, Napoli, Editoriale Scientifica, 2022, pp. 133
Questa voce è stata pubblicata in:
Nomos, Rassegne critiche, recensioni, schede e contrassegnata con Arruzzoli, Corte costituzionale, diritto alla salute, Nomos 1/2023, obbligo vaccinale, pandemia, Profilassi vaccinale anti-COvid 19. Contrassegna il Permalink.