Nicola Lupo, Il Parlamento come organo (anche) di garanzia costituzionale. Alcuni spunti sul pensiero di Carlo Mezzanotte e sulla giurisprudenza costituzionale in materia di insindacabilità parlamentare

È un onore e un piacere essere in Luiss a ricordare, assieme a tanti colleghi di varie generazioni, Carlo Mezzanotte e a riflettere sulla sua “lezione”, in particolare quanto agli organi costituzionali di garanzia. Lasciatemi perciò anzitutto rivolgere un grazie, di cuore, a Raffaele Bifulco e a Fulco Lanchester per avermi coinvolto. Avevo già preso parte, in modo passivo ma attento e commosso, alle altre due occasioni di confronto scientifico – entrambe assai interessanti, plurali e partecipate – organizzate in memoria di Carlo Mezzanotte: la prima il 27 maggio 2008, che si tenne in parte alla Corte costituzionale (la mattina) e in parte alla Luiss (il pomeriggio); e l’altra il 20 aprile 2018, presso la Corte costituzionale. Di entrambe, per fortuna, sono stati pubblicati gli atti, a cura rispettivamente di Antonio Baldassarre e di Gino Scaccia. Con questa iniziativa, che si svolge tutta in Luiss, perciò, forse si recupera un minimo di simmetria quanto alle sedi in cui, finora, se ne è ricordata la figura di studioso e di giudice costituzionale […]

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Sommario: 1. Premessa. – 2. Un ricordo dell’“ultimo” Carlo Mezzanotte. – 3. Una sua (auto)riflessione critica sulla giurisprudenza costituzionale relativa all’art. 68, primo comma, Cost., un anno dopo aver lasciato Palazzo della Consulta. – 4. E i suoi echi nella giurisprudenza costituzionale successiva. In particolare, nella sentenza 104 del 2024 (anche in relazione alle “trasformazioni della comunicazione politica”). – 5. Uno spunto conclusivo, sulla funzione di garanzia costituzionale in capo (anche) al Parlamento.

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