La ripresa di settembre non ha stemperato gli animi, ma al contrario ha visto il riacutizzarsi dello scontro tanto a livello politico quanto a livello sociale, nelle complesse cornici della pandemia e del semestre bianco che hanno accompagnato l’autunno e l’inverno 2021. A tal proposito, in ragione dell’obbligatorietà del cd. “Green pass”, certificazione che attesta l’avvenuta vaccinazione, ovvero guarigione o ancora la negatività a un tampone, il fronte di popolazione no vax ha promesso di dare battaglia già dai primi giorni di settembre, minacciando il blocco degli hub portuali, aerei e delle stazioni. In ragione di ciò, il titolare del Viminale ha assunto la decisione di disporre un imponente schieramento delle forze dell’ordine.
A nulla sono valsi gli appelli per la ripresa in sicurezza delle attività dopo la pausa agostana, anche in considerazione dell’avvio dell’anno scolastico, per la cui preparazione si è attivato il Ministro Bianchi con il Piano scuola 2021/22, il Protocollo d’intesa per la ripresa in sicurezza, nell’alveo delle misure recate dal decreto legge 6 agosto n.111.
A livello politico, nei primi giorni di settembre gli attori in gioco hanno cominciato a mostrare una certa insofferenza e un forte nervosismo, complici i due prossimi appuntamenti, quali quello delle elezioni amministrative previste per i primi di ottobre e l’elezione del Capo dello Stato previste a partire dal mese di gennaio 2022.
Lo scontro si è manifestato in particolar modo nel centro-destra, che ha visto una nuova ondata di critiche nei confronti della Ministra Lamorgese e una presa di posizione di Mara Carfagna che si è schierata apertamente a favore della campagna vaccinale e dell’integrazione europea.