Parlare della Sapienza romana del giovane Elia (1948 – 1962) è illusorio, forse fuorviante. Si potrebbe pensare che Elia fosse attivamente presente all’Università; che alla Sapienza vi fosse una comunità di studiosi, sia pure divisa in correnti; che fossero attive scuole di pensiero. Invece, Elia, laureato nel 1947, pur essendo assistente volontario dal 1948 alla Facoltà di Scienze politiche, trascorse gli anni dal 1950 al 1962 nella sua bella stanza al Senato, dove aveva raccolto i suoi libri e i molti ritagli di giornale che conservava con cura e disordine. Solo nel 1959, con la libera docenza, assunse un ruolo, ancora precario, all’Università, ma svolgendo principalmente altrove la sua attività di insegnamento. Tenne in questo periodo corsi di Istituzioni di diritto pubblico per incarico nella facoltà di economia dell’Università di Urbino (sede di Ancona), della cui biblioteca si interessò molto diligentemente e attivamente, seguiti, nel 1962, dall’insegnamento di diritto costituzionale a Ferrara (per poi passare a Torino nel 1963). Quanto alla Sapienza, questa era ben lontana dal modello humboldtiano. Morto nel 1947 Santi Romano, che si era in precedenza diviso tra la presidenza del Consiglio di Stato e l’insegnamento per incarico; colpito nel 1950 da un malattia che lo tenne lontano da studenti, studiosi e studi lo Zanobini; ormai molto avanti negli anni Orlando, che pure era ritornato nei ruoli, e morirà nel 1952, dei maestri non ne era rimasto nessuno.
Documentazione Convegno “La Sapienza del giovane Leopoldo Elia 1948-1962”: Sabino Cassese, Massimo Severo Giannini, l’eretico
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