Eleonora Iannario, Minoranze, diritti e cittadinanza: considerazioni sul caso baltico. A proposito del recente volume di Lino Panzeri, Nazione e cittadinanza nelle Repubbliche baltiche. Profili costituzionali e sovranazionali, Napoli, Editoriale scientifica, 2021, pp. 196

La cittadinanza rappresenta «uno status personale, il cui acquisto e la cui perdita sono regolati dal diritto statale e da quello internazionale» e «[l]’ordinamento statale fa di questo status la condizione di certi doveri e diritti», constatava Hans Kelsen – come ricorda Lino Panzeri nelle prime righe di “Introduzione” (pp. 1-4) – al fine di sottolineare il legame indissolubile tra l’individuo e lo Stato di appartenenza. L’Autore muove proprio da questa riflessione kelseniana per tematizzare l’evoluzione della nozione di cittadinanza da una concezione rigida, e ancorata al rapporto giuridico che intercorre tra civis e Stato, verso una più duttile, modellata dalla crescita esponenziale dei flussi migratori, dall’acuirsi dei processi di globalizzazione, dalle trasformazioni istituzionali e, soprattutto, dalla fluidità della sovranità statale, ormai condivisa all’interno della dimensione sovranazionale.

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