Il rilevante spazio di riflessione cui è sottoposto, negli ultimi anni, il potere di prerogativa regia – quel precipitato storico delle attribuzioni esecutive di cui ancora oggi gode, direttamente o indirettamente, la Corona inglese – da parte della giuspubblicistica britannica è il risultato, anzitutto, dell’onda lunga che ha investito l’architettura politico-istituzionale nazionale a seguito dell’uscita del Regno Unito dall’Unione europea.I motivi di tale consequenzialità, le modalità attraverso cui ha preso forma il dibattito politico e accademico post-Brexit, e le prospettive di riforma dell’istituto – anche attraverso suggestioni dalla comparazione costituzionale –, costituiscono i principali aspetti di novità indagati nell’ultimo lavoro monografico di Robert Hazell, professore alla University College London e fondatore del gruppo di ricerca Constitution Unit, coadiuvato nella redazione da Timothy Foot, research volunteer presso la medesima istituzione. La presenza di una nuova, globale monografia sul tema appare, nelle attuali contingenze storico-sociali d’Oltremanica, un bisogno inderogabile anzitutto per l’ampia eco suscitata nella politica e, di conseguenza, nel dibattito all’interno dei media e della società civile, dall’inedita lettura che il potere giudiziario ha espresso sull’uso della royal prerogative, in particolare dopo le ormai celebri sentenze della Corte suprema britannica nei leading cases c.d. Miller I e Miller II.
Emanuele Gabriele, Recensione a R. HAZELL – T. FOOT, Executive Power. The Prerogative, Past, Present and Future, Oxford, Hart Publishing, 2022, pp. 343*.
Questa voce è stata pubblicata in:
Nomos, Rassegne critiche, recensioni, schede e contrassegnata con Emanuele Gabriele, Nomos, Nomos 3/2022, Recensione. Contrassegna il Permalink.