Sebbene l’Ufficio (o Servizio, come si dirà) studi della Corte costituzionale costituisca un’articolazione interna di non secondaria rilevanza nell’organizzazione e per il funzionamento dell’organo di giustizia costituzionale, nondimeno non risultano, fino ad oggi, studi specifici dedicati all’argomento: possono leggersi, in dottrina, lavori relativi alle funzioni degli Assistenti di studio[1] ovvero mirati a dare conto di interventi tesi a dotare la Corte di specifiche conoscenze (come l’analisi dei “costi” delle decisioni, di cui si dirà), mentre è mancata una ricostruzione complessiva dell’evoluzione normativa, funzionale e organizzativa del servizio in questione. Mi è parso utile, pertanto, tentare di colmare – almeno in parte – questa lacuna nell’occasione in cui si ricorda il prof. Giustino D’Orazio, che a quel Servizio ha dedicato la maggior parte della propria vita professionale: avendone potuto godere della vicinanza e dell’amicizia in un lungo periodo di comune impegno nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Trento, ho avuto modo non soltanto di apprezzare in Lui la fiducia nella Corte quale organo di espressione della viva vox constitutionis, ma anche di verificare come quel servizio ne abbia forgiato il metodo scientifico e di analisi giuridica. […]
Emanuele Rossi, Le vicende e le attività del servizio studi della Corte costituzionale (in ricordo di Giustino D’Orazio)
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