Il quadrimestre analizzato, che va da gennaio ad aprile 2022 (per completezza di informazione, saranno presi in considerazione anche eventi avvenuti nei primi giorni di maggio, che verranno ovviamente ripresi e approfonditi nel numero successivo di questa rubrica) vede l’ordinamento israeliano precipitare, prevedibilmente, in una nuova fase di profonda incertezza istituzionale e stasi politica.
Destra nazional-religiosa, destra nazionalista laica, centristi, sinistra, musulmani ultraconservatori. L’attuale Esecutivo israeliano è nato nel giugno 2021 grazie a un fragile compromesso tra partiti ideologicamente molto distanti. Una convivenza difficile, con la coalizione costantemente a rischio di defezioni. Ne bastava una per perdere la maggioranza dentro alla Knesset: 61 seggi su 120 totali non erano chiaramente garanzia di stabilità. Eppure, con un solo voto a disposizione, il Governo guidato da Bennet è riuscito a portare a casa alcuni successi importanti. Su tutti il più complicato: l’approvazione, dopo tre anni e mezzo di assenza, di un nuovo Bilancio dello Stato per il 2021 e il 2022 (di cui si è dato conto nel numero precedente). […]
ISRAELE: Enrico Campelli, In carica ma non al potere: lo stallo istituzionale e la nuova instabilità politica
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