In un recente libro, Gianni Sofri ha raccolto tutti gli elementi disponibili per la ricostruzione del misterioso periodo trascorso dallo storico Arsenio Frugoni a Gargnano, nel quartier generale della Repubblica di Salò, tra il 1944 e il 1945, ufficialmente come insegnante di italiano. Tra questi elementi, sulla base di una testimonianza orale di tale Otto Joos, un ex ufficiale tedesco che era a Gargnano, assume un ruolo decisivo l’arrivo, nei primi mesi del 1945, di un «normalista dai capelli rossi», che spinge Frugoni ad abbandonare precipitosamente il lago di Garda. Ciò, scrive Sofri, «implica la rivelazione di un’identità antifascista di Frugoni» perché era nota la fede fascista di quel normalista che conosceva Frugoni e avrebbe potuto rivelare che, probabilmente, stava passando informazioni ai partigiani. Sulla base di una pista suggerita negli anni Novanta da Renzo De Felice, Sofri identifica il “normalista” nella persona di Silvio Furlani (1921-2001), storico e poligrafo, noto per essere stato direttore della Biblioteca della Camera per molti anni, fino al 1981.
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Sommario: 1. Premessa – 2. A Pisa, durante la guerra. – 3. Nei giorni più duri dell’occupazione tedesca. – 4. Dopo la guerra: il concorso all’Assemblea costituente. – 5. Conclusioni: il “collaborazionismo” dell’interprete Furlani e un faticoso percorso di “depurazione” e di riconversione democratica. – Appendice di documenti.