Il 5 marzo scorso la Germania ha pubblicato un position paper intitolato “On the application of International Law in Cyberspace”. Così facendo lo Stato tedesco è intervenuto, seguendo un modus operandi già utilizzato da diversi Stati in tempi recenti1 , per dare il proprio contributo unilaterale su di un tema rimasto a lungo in fase di stallo nelle negoziazioni intraprese a livello multilaterale. L’obiettivo è in verità duplice: contribuire all’attuale dibattito relativo alle modalità di applicazione del diritto internazionale nel contesto cibernetico e favorire la trasparenza, la comprensibilità e la certezza del diritto con riguardo ad un importante aspetto della politica estera2 . Il documento, realizzato congiuntamente dai ministeri degli affari esteri, della difesa e degli interni, parte dal presupposto sempre meno controverso che il diritto internazionale è applicabile in materia, per poi delineare le modalità di tale applicazione con specifico riferimento agli obblighi derivanti dalla Carta delle Nazioni Unite, al diritto internazionale umanitario e alla responsabilità internazionale dello Stato.
Flavia Zorzi Giustiniani, Il Position Paper della Germania sull’applicazione del diritto internazionale nel cyberspazio e il rapporto finale dell’Open-ended Working Group on developments in the field of information and telecommunications in the context of international security
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