Come declinare la cittadinanza nel tempo della Rete? A partire da questa domanda il volume che qui si prende in esame intende affrontare i diversi nodi della cittadinanza e, di qui, tracciare le linee di una possibile buona cittadinanza nelle moderne società occidentali.
La strada intrapresa dall’autore è dunque quella di analizzare le nuove modalità di partecipazione dei cittadini e il nuovo modo di essere parte della comunità di riferimento a seguito dei grandi cambiamenti politici e sociali creati dalla globalizzazione, da internet e dai social network. Il nuovo contesto sociale, politico e tecnologico ha dato vita, e questo è sotto gli occhi di tutti, ad una cittadinanza intesa “non come elemento acquisito dal cittadino, ma come un agire del cittadino”(p.9). Esempi di questo nuovo modo di intendere la cittadinanza possono essere – con riferimento al nesso politica-buon cittadino – la democrazia del monitoraggio e del cittadino monitorante, lo sviluppo di una prassi di controdemocrazia, come forma politica di sorveglianza e controllo sui detentori del potere, e, più in generale, un’idea di cittadinanza intesa come civic agency. Entra qui in gioco, come si vede, una categoria centrale della nostra sfera politica democratica, quella di partecipazione: si tratterà quindi di analizzare come i nuovi media influenzano le modalità di partecipazione del nuovo cittadino globale. La Rete ha infatti dato vita a una diversa dimensione della sfera pubblica, ridefinendo la geografia dello spazio pubblico del dibattito. L’analisi compiuta dall’autore è indubbiamente molto analitica ed articolata, trattando infatti i numerosi e diversi aspetti che la complessità del tema richiede. Si passa, infatti, dall’analisi della pervasività della Rete nel mondo globalizzato, a quella della polisemicità del concetto di cittadinanza (nel suo carattere giuridico, culturale e identitario), e, dalla crisi dei legami impliciti nell’esercizio della cittadinanza (la categoria del partisan dealignment), al delinearsi delle nuove virtù del cittadino globale, come espressione di civic engagement; ma anche come espressione di un valore antico della democrazia, quello della diffidenza, che dà vita al cittadino monitorante e sorvegliante, nel quadro di una nuova monitory democracy. […]